I sistemi di previdenza sociale in Europa si differenziano fortemente ai fini del finanziamento, delle prestazioni e della qualità. In alcuni paesi per i lavoratori agricoli sono in essere sistemi previdenziali integrativi come p.e. pensioni complementari collettive o aziendali.
Esistono una cassa previdenziale ed una cassa di assicurazione malattia statali, inoltre pensioni integrative tramite un’assicurazione contro gli infortuni.
La previdenza sociale è organizzata a livello statale; l’Ispettorato delle leggi sociali vigila sui contratti a tutela dei lavoratori.
Nell’agricoltura bulgara il 66 % degli occupati hanno superato i 55 anni di età. Tale situazione comporta dei problemi nel sistema previdenziale.
Esistono due sistemi previdenziali: la pensione pubblica di vecchiaia e per superstiti per il 5,05 % (pagabile a partire dal primo Franco guadagnato) e il “secondo pilastro” ovvero la LPP, pensione privata di vecchiaia, obbligatoria a partire da circa 24.000.- CHF di retribuzione annua. Un lavoratore che guadagna 3.000,- CHF è quindi assicurato LPP solo su 1.000,- CHF, il che a partire dai 25 anni corrisponde all’incirca al 2 % della retribuzione totale. Più alte sono la retribuzione e l’età più elevata è l’aliquota, che può arrivare al 10 %.
La previdenza sociale svizzera viene finanziata mediante i contributi previdenziali. Esistono una fondazione casse pensione dell’agricoltura svizzera, casse cantonali per l’AVS (pubblica) e due casse (Svizzera tedesca e francese) per la LPP.
Esiste un sistema previdenziale generale cui sono destinati i contributi di lavoratori e datori di lavoro.
In Cechia il sistema previdenziale è statale.
In Germania esiste un sistema previdenziale paritetico stabilito dalla legge. Oltre a quanto previsto dalla normativa pensionistica, per l’agricoltura è in essere un fondo pensione integrativa (ZLA/ZLF) stabilito dal contratto collettivo obbligatorio per tutti i lavoratori dipendenti dei Länder dell’antica RFG e del Land Turingia (in virtù di una Dichiarazione di obbligatorietà generale del contratto collettivo). Si hanno inoltre (non in tutte le regioni e settori) regolamenti per l’istituzione di fondi pensione aziendali e per il pensionamento parziale, sempre basati sui contratti collettivi.
La previdenza sociale viene sostanzialmente finanziata con il gettito fiscale. L’imposta sul reddito è progressiva in base allo scaglione di reddito (aliquota minima 8%, aliquota massima 63% del salario lordo). Le prestazioni erogate, p.e. in caso di malattia, sono gratuite.
Il contratto collettivo stabilisce anche una pensione integrativa.
In Danimarca l’assicurazione contro la disoccupazione viene gestita dal sindacato. Il lavoratore può destinare un importo mensile di 45 € alla Cassa di disoccupazione sindacale (3 F A), che sia iscritto o meno al sindacato, maturando così il diritto ad un sussidio in caso di disoccupazione (ca. il 90% dell’ultima retribuzione lorda). Lo stato danese contribuisce al finanziamento di questo sistema con un contributo di 45 € al mese a lavoratore.
Dopo un anno di contribuzione il lavoratore matura il diritto al sussidio di disoccupazione (basato sul livello retributivo). Dopo cinque anni di servizio e di contribuzione il lavoratore ha diritto al 55% della sua retribuzione media. Dopo 10 anni di servizio e di contribuzione gli viene corrisposto il 100% della retribuzione. Il sussidio di disoccupazione viene versato per un anno.
Esiste un sistema previdenziale unitario per i lavoratori; l’assicurazione pensionistica, sanitaria, contro la disoccupazione e contro gli infortuni fanno capo a diversi enti statali.
In Finlandia il sistema di previdenza sociale è pubblico (assicurazione previdenziale, assicurazione di malattia e assicurazione contro la disoccupazione). In caso di malattia, al lavoratore viene versata un’indennità dal datore di lavoro per i primi 9 giorni, quindi interviene il sistema previdenziale; il lavoratore occupato a tempo pieno percepisce il 100% della retribuzione per 45 giorni. È attualmente in corso un dibattito politico sulla corresponsione ai lavoratori del 100% del salario anche dopo il 45° giorno di malattia.
Il datore di lavoro è soggetto all’obbligo di assicurare i dipendenti contro gli infortuni sul lavoro ed in itinere; tale assicurazione viene fatta presso società private.
Per i lavoratori e gli imprenditori agricoli in Francia esiste un sistema previdenziale specifico.
Il sistema di previdenza sociale è statale e viene finanziato mediante i contributi. Il sistema sanitario nazionale (National Health Service) viene finanziato mediante i contributi previdenziali e le imposte.
L’Ente di Previdenza Sociale (IKA) è il maggiore ente previdenziale greco e viene finanziato con i contributi previdenziali di lavoratori e datori di lavoro e mediante le imposte.
I lavoratori versano contributi in un Fondo della Repubblica per l’assicurazione previdenziale.
In Ungheria esiste un sistema di previdenza sociale statale.
Il sistema di previdenza sociale è statale.
Il sistema di assicurazione pensionistica è statale. L’assicurazione di malattia è privata. Il contratto collettivo stabilisce che le aziende debbano assicurare i lavoratori.
Il sistema di previdenza sociale, facente capo all’INPS (Istituto Nazionale di Previdenza Sociale), è statale.
Il lavoratore deve accantonare ogni anno una mensilità destinata al TFR. Questo regolamento è attualmente in corso di modifica con la costituzione di fondi paritetici. I lavoratori sono liberi di decidere se destinare o meno i propri contributi (una mensilità) al fondo contrattuale. Con un ulteriore importo dell’1% versato dal datore di lavoro e con gli interessi maturati, tale capitale costituirà poi per il lavoratore una forma di pensione complementare.
L’assicurazione pensionistica, di malattia, contro gli infortuni e contro la disoccupazione è statale. Gli uomini vanno in pensione a 62,5 anni, le donne a 60 anni. La pensione minima corrisponde al salario minimo legale.
In caso di malattia, il datore di lavoro versa 3 giorni di indennità di malattia, a partire dal terzo giorno il lavoratore riceve l’80% del salario medio dalla cassa malattia.
L’indennità di disoccupazione viene corrisposta per 6 mesi, di norma è pari al 50-70% della retribuzione media.
In caso di infortunio sul lavoro l’indennità è pari al 100% della retribuzione.
Il sistema previdenziale è finanziariamente indipendente e viene amministrato dalle parti sociali.
Il sistema previdenziale è statale. Il sistema assicurativo, al quale è destinato il 33,09% delle retribuzioni, è unico per tutti i settori.
La pensione minima prevista dalla legge è pari a 101 €; la pensione media corrisponde a 110 €.
In caso di malattia, il primo giorno il lavoratore non percepisce alcuna indennità, quindi il datore di lavoro paga l’80% della retribuzione per due settimane. In seguito l’indennità viene corrisposta dall’assicurazione malattie. Se il datore di lavoro non ha versato i contributi alla cassa, al lavoratore non viene erogata l’indennità di malattia.
L’indennità di disoccupazione viene versata per un periodo di 9 mesi: per i primi 3 mesi è pari all’80% del salario netto medio, per i successivi tre mesi al 50% e negli ultimi tre mesi corrisponde al salario minimo legale. Il diritto al sussidio di disoccupazione decade dopo un periodo di inattività di 12 mesi.
Il sistema previdenziale e pensionistico è statale e viene finanziato mediante i contributi.
Esiste un’assicurazione previdenziale statale che eroga la pensione minima, pari attualmente a 11.000 € all’anno per i single e a 16.500 € per i coniugati. La base di calcolo è costituita dal salario minimo legale. Con accordi collettivi integrativi, mediante dei fondi pensioni si possono garantire dopo 40 anni di contribuzione obbligatoria pensioni che arrivano al 75% dell’ultima retribuzione.
L’assicurazione di malattia è privata. Il datore di lavoro paga un contributo del 6,5% sulla retribuzione.
L’indennità di disoccupazione viene corrisposta per 38 mesi. Nei primi tre mesi viene corrisposto il 75% della retribuzione, dopo di che sino al 38° mese viene versato il 70%.
L’assicurazione contro gli infortuni è obbligatoria e viene finanziata mediante i contributi previdenziali a carico di datori di lavoro e lavoratori.
La previdenza sanitaria e pensionistica fanno capo ad un sistema pubblico. Il datore di lavoro è soggetto all’obbligo di assicurare il lavoratore contro gli infortuni sul lavoro presso un’assicurazione privata, per un contributo di 300,00 € l’anno. In Norvegia, le interruzioni lavorative per malattia corrispondono al 10% del tempo di lavoro complessivo.
I lavoratori vengono assicurati dai datori di lavoro presso la previdenza sociale statale ZUS. Gli agricoltori individuali e e le loro famiglie sono assicurati presso la KRUS. I contributi a carico del datore di lavoro versati alla ZUS sono più elevati. I nati dopo il 1949 possono versare dei contributi aggiuntivi onde ricevere in seguito una pensione di vecchiaia più elevata.
I lavoratori dipendenti sono soggetti all’obbligo di assicurazione nel quadro di un sistema generale indipendente assoggettato a vigilanza statale. Il finanziamento è assicurato dai contributi del lavoratore e del datore di lavoro oltre che da fondi pubblici (gettito fiscale). L’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro è allocata presso società assicuratrici private, il sistema è soggetto a vigilanza statale. L’imprenditore è obbligato ad assicurare il lavoratore dipendente.
Il sistema di previdenza sociale in Romania è organizzato a livello statale.
Esiste un sistema sanitario e pensionistico statale. Nei primi 14 giorni di malattia il lavoratore ha diritto all’85% della retribuzione. In caso di malattia il lavoratore ha diritto a 7 giorni di congedo senza obbligo di certificato medico. Il primo giorno di malattia non viene retribuito. I costi cagionati da infortuni sul lavoro ed in itinere (viaggio da casa al lavoro e viceversa) vengono rimborsati da un’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro.
Il sistema previdenziale è statale.
Il sistema di previdenza sociale è statale.
Il diritto alla previdenza sociale è consacrato nella costituzione turca. Vi sono enti previdenziali per gli operai, per i lavoratori impiegati in aziende pubbliche e per i lavoratori autonomi. Il regime di previdenza sociale viene applicato anche ai familiari dei lavoratori assicurati.
Sono in essere un’assicurazione previdenziale, un’assicurazione contro la disoccupazione, un’assicurazione di malattia oltre al congedo e all’indennità di maternità.