Nell’agricoltura svizzera sono occupati per tutta la durata dell’anno 18.361 tra lavoratrici e lavoratori, gli occupati a tempo parziale/stagionali sono 12.303. Il numero dei “sans papiers” (privi di permesso di lavoro) provenienti da paesi non UE/EFTA viene stimato in ca. 8.000 lavoratori (occupati a tempo pieno e a tempo parziale).
Confronto internazionale: Occupazione
In Svizzera non esiste un quadro unitario per l’agricoltura poiché essa non è assoggettata alla legge sul lavoro. Ogni cantone ha propri regolamenti che variano fortemente tra di loro. All’interno dello stesso cantone inoltre anche i salari possono differenziarsi fortemente. Esiste un accordo sulla direttiva salariale per lavoratori esterni alla famiglia nell’agricoltura svizzera stipulato dall’Unione Svizzera dei Contadini e dalla Comunità delle associazioni professionali dei dipendenti agricoli svizzera. Si noti tuttavia che la direttiva non è vincolante. Possono venir corrisposti (e vengono corrisposti) anche salari inferiori. I lavoratori che operano su base indipendente e che hanno meno di cinque anni di esperienza professionale percepiscono in base alla direttiva tra i 3.400 ed i 4.150 CHF (ca. 2.056 - 2.510 €). Il salario minimo per lavoratori provenienti dai nuovi stati UE ammonta a 3.020 CHF. Per la tabella comparativa abbiamo assunto 3.400 CHF e una settimana lavorativa di 55 ore, il che corrisponde ad un salario orario di 14,23 CHF (8,61 €).
I contributi previdenziali a carico dei lavoratori sono pari al 15 % ca. del salario (pensione pubblica di vecchiaia, assicurazione di invalidità, disoccupazione, infortuni, cassa malattia, indennità giornaliera di malattia, ecc.); vi si aggiunge un contributo scaglionato per età compreso tra l’1 % e il 10 % per la pensione privata di vecchiaia (obbligatoria).
Per l’alloggio devono pagare 345.- CHF mensili (209 €), per il vitto 645.- CHF mensili (390 €).
I contributi previdenziali a carico del datore di lavoro per i dipendenti sono pari al 16 % ca. + 1-10 % a seconda dell’età per la pensione privata di vecchiaia (obbligatoria).
L’ imposta sui redditi di lavoro subordinato dipende dal guadagno, dallo stato civile e dal numero dei figli. Le aliquote variano a seconda del cantone e del luogo di residenza (dallo 0 % al 15 %).
Confronto internazionale: Retribuzioni e costo del lavoro
I contratti normali di lavoro cantonali permettono p.e. nel cantone di Glarona di lavorare in estate 66 ore (in inverno 55 ore), a Zurigo 55 ore come media annua, a Ginevra 49 ore, nel Vallese per occupati di lunga durata 48 ore (per gli altri ben 55 ore). Nella maggior parte dei cantoni si registra una media annua di ben 55 ore a settimana. Gli straordinari (oltre i massimali qui indicati) “devono” essere compensati con una maggiorazione del 25 % sulla retribuzione.
Confronto internazionale: Orario di lavoro
Il periodo di ferie è di quattro settimane in alcuni cantoni e di cinque settimane per gli ultracinquantennni.
Festività: nella maggior parte dei cantoni è prevista la possibilità che gli addetti debbano lavorare senza maggiorazioni. Alcuni cantoni hanno una festività nazionale (1° agosto, festa nazionale) e in genere otto o nove festività stabilite a livello cantonale (maggiorazione sulla retribuzione 100 % o recupero in tempo libero).
Confronto internazionale: Ferie e festività retribuite
Esistono due sistemi previdenziali: la pensione pubblica di vecchiaia e per superstiti per il 5,05 % (pagabile a partire dal primo Franco guadagnato) e il “secondo pilastro” ovvero la LPP, pensione privata di vecchiaia, obbligatoria a partire da circa 24.000.- CHF di retribuzione annua. Un lavoratore che guadagna 3.000,- CHF è quindi assicurato LPP solo su 1.000,- CHF, il che a partire dai 25 anni corrisponde all’incirca al 2 % della retribuzione totale. Più alte sono la retribuzione e l’età più elevata è l’aliquota, che può arrivare al 10 %.
La previdenza sociale svizzera viene finanziata mediante i contributi previdenziali. Esistono una fondazione casse pensione dell’agricoltura svizzera, casse cantonali per l’AVS (pubblica) e due casse (Svizzera tedesca e francese) per la LPP.
Su 54 rami in tutto, l’agricoltura si posiziona al quarto posto per numero di infortuni, al quinto per assenze dal lavoro dovute a infortuni (in agricoltura ci si ammala raramente e i premi sono conseguentemente bassi) ed al settimo posto per spese susseguenti (p.e. riabilitazione). I dati per il 2005 sono indicati nella tabella.
Confronto internazionale: Tutela dei lavoratori e della salute
Il sindacato delle lavoratrici e dei lavoratori agricoli è l’UNIA. Dove vi sono attività sindacali (non solo UNIA) sono stati raggiunti dei miglioramenti, come p.e. nei cantoni di Ginevra e di Vaud. Nei cantoni di Berna, Argovia e Zurigo le attività sindacali sono in crescita. In linea generale il sindacato registra una presenza maggiore nella Svizzera francese rispetto ad altre regioni. Le campagne sono difficili e non costituiscono una priorità in seno all’UNIA. Nel 2007 è stata lanciata una campagna per l’approvazione di un contratto unitario vincolante per tutto il territorio nazionale, con la rivendicazione avanzata con forza di salari minimi e orari di lavoro unificati in tutta la Svizzera e dell’assoggettamento del settore agricolo alla legge sul lavoro.
Confronto internazionale: Influenza dei sindacati
Non esiste un salario minimo stabilito per legge. Nelle normative cantonali alcuni cantoni hanno stabilito un salario minimo più o meno vincolante, valido anche per l’agricoltura (p.e. nel cantone di Vaud, pari a 3.104 CHF/1.877 €, e in quello di Ginevra, pari 3.160 CHF/1.887 €). Per i lavoratori dei nuovi paesi dell’UE viene praticato un salario minimo pari a 3.020 CHF/1.827 €.
Rispetto all’Unione Europea il livello salariale in Svizzera è moto alto, ma lo stesso può esser detto anche per il costo della vita. Un raffronto condotto dall’UNIA con le condizioni in Francia (dintorni di Ginevra) ha relativizzato tale ”elevato” livello salariale: contributi previdenziali inferiori e gli orari di lavoro particolarmente estesi senza maggiorazioni o simili comportano una differenza pari al 10-20 % in più tra la Svizzera e la Francia.
Rispetto all’osservanza degli standard minimi svolgono un ruolo importante i grandi distributori Migros e Coop mediante certificazioni Eurepgap/Swissgap e BSCI (Business Social Compliance Initiative) dei produttori (gli agricoltori). Dall’UNIA la certificazione viene considerata uno specchietto per le allodole con lo scopo di depotenziare i regolamenti di legge e di imbonire i consumatori. La Svizzera -al pari peraltro dei paesi europei- non ha ratificato la convenzione ILO n. 184 sulla salute e la sicurezza in agricoltura. L’Unione svizzera dei contadini (USC) e in particolare la Federazione svizzera degli orticoltori si oppongono a qualunque forma di contratto collettivo.
Confronto internazionale: Standard minimi
L’UNIA è associata all’Unione sindacale svizzera (USS). È integrata in commissioni di vigilanza (assicurazione infortuni, sedi politiche, ecc.) ed è rappresentata nella Piattaforma per un’agricoltura socialmente sostenibile (soprattutto Svizzera occidentale). Altri sindacati (solo regionali) sono attivi a livello cantonale in commissioni di vigilanza, ecc., oltre che sempre in seno alla Piattaforma per un’agricoltura socialmente sostenibile.
Confronto internazionale: Partecipazione sindacale