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Germania (DE)

Occupazione

In Germania il rilevamento della forza lavoro osserva la ripartizione nei settori agricoltura, orticoltura, pesca e silvicoltura. Si distingue tra lavoratori a tempo pieno, lavoratori a tempo parziale (p.e. chi lavora mezza giornata) e stagionali (nazionali). I lavoratori stranieri (provenienti dai paesi dell’UE) vengono rilevati a parte. Nell’intero settore agricoltura, orticoltura e silvicoltura rurale sono occupati 530.000 lavoratori soggetti ad obbligo di assicurazione sociale, così ripartiti: 130.000 in agricoltura, 230.000 in orticoltura e 170.000 in silvicoltura.

I lavoratori e le lavoratrici permanenti soggetti ad obbligo di assicurazione sociale sono lievemente in calo, mentre i lavoratori stagionali (precari) sono in aumento. Mediante interventi statali si tenta di promuovere un maggior ricambio di lavoratori stranieri con manodopera tedesca (l’obiettivo è del 10% ca. all’anno). Attualmente, i lavoratori stranieri occupati nel settore agricolo tedesco sono ca. 270.000, l’80% dei quali ca. provenienti dalla Polonia.

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Retribuzioni e costo del lavoro

In Germania le parti sociali stipulano contratti collettivi negoziati autonomamente. I settori agricoltura, orticoltura e silvicoltura privata sono interamente coperti da contratti collettivi regionali. Nel settore agricolo prima di procedere alle contrattazioni regionali viene negoziata in seno ad una contrattazione collettiva nazionale una raccomandazione federale poi applicata a livello regionale. Nel settore agricolo la raccomandazione federale è il contratto collettivo di riferimento; nell’orticoltura la IG BAU si orienta al risultato negoziale del Land Renania Settentrionale-Vestfalia. La retribuzione media calcolata per il comparto agricolo è indicata nella tabella.

Negli ultimi anni gli sviluppi nel comparto agricolo sono stati caratterizzati da una fase di recessione economica. È stato possibile contrattare solo un incremento salariale dell’1,6% ca. l’anno (dal 1.5.2002 al 31.12.2007). La IG BAU nutre preoccupazioni in particolare per i bassi segmenti retributivi, nei quali rientrano anche i lavoratori stagionali. In questo settore si registrano differenze salariali a livello regionale, p.e. in agricoltura: da 4,46 €/h in Sassonia a 6,39 €/h in Meclemburgo-Pomerania Anteriore.

Sulla retribuzione si paga un’imposta sui redditi di lavoro subordinato di ca. il 10%, a seconda di stato civile e numero dei figli.

Per gli stagionali polacchi, dal 2005 le imprese devono versare un contributo previdenziale alla previdenza sociale polacca (ca. il 40% del salario).

La IG BAU stima che i contratti collettivi vengano osservati dal 40-50% delle aziende e che i lavoratori (agricoli) retribuiti in base ai contratti collettivi siano ca. 60.000. Nelle aziende vincolate ai contratti collettivi (associate alle federazioni imprenditoriali) i contratti collettivi vengono generalmente rispettati.

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Orario di lavoro

Nell’agricoltura tedesca le ore annuali lavorate, calcolate su una settimana lavorativa di 40 ore, sono 2.088. Detraendo le festività, le ferie, ecc., risultano 1.795 ore annuali effettivamente lavorate.

I contratti collettivi stabiliscono una settimana lavorativa di 40 ore e la possibilità di flessibilizzazioni aziendali comprese tra le 38 e le 45 ore. Le ore straordinarie di norma sono compensate mediante delle maggiorazioni. In seno alle flessibilizzazioni possono essere costituite delle banche delle ore (soluzione concordata per l’agricoltura ed in alcuni contratti collettivi del comparto orticolo).

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Ferie e festività retribuite

Le festività legali -nella misura in cui si tratta di festività religiose- vengono stabilite dai Länder a livello regionale. Il numero di festività retribuite pertanto varia fortemente di regione in regione (da 8 a 10 giorni).

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Previdenza sociale

In Germania esiste un sistema previdenziale paritetico stabilito dalla legge. Oltre a quanto previsto dalla normativa pensionistica, per l’agricoltura è in essere un fondo pensione integrativa (ZLA/ZLF) stabilito dal contratto collettivo obbligatorio per tutti i lavoratori dipendenti dei Länder dell’antica RFG e del Land Turingia (in virtù di una Dichiarazione di obbligatorietà generale del contratto collettivo). Si hanno inoltre (non in tutte le regioni e settori) regolamenti per l’istituzione di fondi pensione aziendali e per il pensionamento parziale, sempre basati sui contratti collettivi.

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Tutela dei lavoratori e della salute

La tutela dei lavoratori e della salute in Germania viene disciplinata dalla tutela dei lavoratori pubblica e dalle associazioni professionali. Le associazioni professionali hanno una composizione tripartita: ne consegue che responsabili della tutela dei lavoratori nelle aziende sono sia gli imprenditori, sia i coltivatori diretti, sia gli addetti. Mentre nelle grandi aziende l’implementazione della tutela dei lavoratori e della salute viene attuata praticamente senza problemi, nelle piccole aziende si registrano regolarmente delle difficoltà.

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Influenza dei sindacati

Il numero degli iscritti al sindacato è in lieve calo; in agricoltura il tasso di sindacalizzazione è ca. del 10%, in orticoltura -per via della struttura a piccole aziende- è parecchio al di sotto del 10%, nella silvicoltura statale supera il 50%. I sindacati sono rappresentati, soprattutto nelle grandi aziende, da oltre 80 comitati aziendali (per la maggior parte facenti capo alla IG BAU), mediante i quali possono essere raggiunti direttamente il 20% ca. dei lavoratori agricoli.

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Standard minimi

In Germania si registra oramai un cospicuo segmento a basso reddito, in cui sono occupati ca. il 10% della totalità dei lavoratori.

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Partecipazione sindacale

In Germania si è affermata un’estesa cultura della partecipazione, accettata da tutte le forze sociali. Ciò nonostante si registrano regolarmente dei tentativi, soprattutto da parte delle forze liberali e conservatrici, di limitare la partecipazione sindacale a livello aziendale. Nuove possibilità di partecipazione, estese sino alla partecipazione economica, vengono dischiuse dai finanziamenti comunitari.

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